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Visti per Voi » The Purge  
THE PURGE – La notte del giudizio
di Enrico Gatti


Regia: James DeMonaco
USA, Francia, 2013
Voto: 5 ½


2022, l’America è risorta. Criminalità al minimo storico e disoccupazione all’1%. Il merito? E’ tutto dello Sfogo: una notte, 12 ore, in cui ogni crimine è lecito, compreso l’omicidio, e le persone possono liberare tutta la loro rabbia repressa. Una sola volta ogni 365 giorni; sembra bastare.
Questo è più o meno tutto quello che serve per delineare il contesto dentro al quale si muove il film, ed è riportato interamente dalle scritte che compaiono sullo schermo poco prima della scena iniziale. Come punto di partenza è a dir poco interessante. Pur nella sua semplicità, è capace di riportare alla mente le atmosfere di Ballard, Burgess, Palahniuk, Dick, Orwell e i cupi fumetti di Moore e Miller. Ben inteso, rimane tutto pura suggestione e le riflessioni sono rimandate a data da destinarsi. I temi potevano essere molti, e altrettanti i modi per trattarli, ma si è scelto, in via legittima, di puntare tutto sulla suspense e sulla violenza. Nulla di male, a patto che chi dirige, la violenza, la sappia fare. Rimanendo sul genere, era molto più insulso, ma decisamente più efficace, The strangers con Liv Tyler, e non solo per la presenza di Liv Tyler, quanto piuttosto per aver rinunciato alla costruzione di un universo credibile attorno alla storia.
Quello che in The purge non funziona è proprio il voler partire da un contesto così impegnativo decidendo poi di non spendere tempo per giustificarlo o approfondirlo. E il risultato è questo: nulla appare coerente nell’insieme e lo spettatore fatica a sospendere la propria incredulità. A parte qualche slancio retorico nel finale, tutto il dibattito rimane sul generico tono del ‘è ovvio che è sbagliato’.
Anche il destino gioca a carte scoperte. Fin troppo scontata la scelta iniziale del soggetto: un venditore di impianti per la sicurezza domestica, arricchitosi sfruttando il terrore generato dalla notte dello Sfogo, appoggia l’evento catartico che, nonostante le sue certezze, diventerà guarda a caso proprio il suo peggiore incubo. E la cosa non migliora andando avanti; il ragazzo della figlia che vuole uccidere il padre, i vicini che alla fine si rivelano cattivi, la madre che inorridita dalla violenza risparmia la vita ai vicini, il nero che salva i buoni, e un mucchio di altre cose. Anche le dinamiche della ‘caccia’ non sono originali, e nemmeno la gestione dello spazio, in questo caso la dimora dei protagonisti.
Eppure, c’è un eppure. Non è noioso. Com’è, come non è, The purge si lascia guardare e si arriva alla fine del film senza il rimpianto di aver speso gli 8 euro del biglietto. Ah, la magia del cinema!
 


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